Loading Attendere...
A.S.D Chiarbola Ponziana CAlcio
I principi del “Chiarbola Ponziana Calcio” verso il “Settore giovanile”
I principi del “Chiarbola Ponziana Calcio” verso il “Settore giovanile”
News pubblicata il 24-01-2018
Mettendo innanzitutto in evidenza che la nostra gestione è iniziata il 1° settembre 2017 e che quindi, con particolare riferimento al Settore giovanile ma non solo, il relativo ritorno dell’ investimento afferente al nostro “impegno/valore aggiunto” lo si osserverà parzialmente nel breve, ma soprattutto nel medio e lungo periodo, desidero rammentare, prima di esplicitare i principi di cui all’oggetto, i due specifici obiettivi che con il Consiglio Direttivo e con il Resp. del Settore Giovanile ci si è impegnati a perseguire:
- Adottare verso i bambini/ragazzi un approccio metodologico coerente alla “carta dei diritti del bambino” e, per quanto possibile, al livello di “soddisfacimento dei loro bisogni”...meglio espressi qui di seguito.
- Aggiungere anno dopo anno una categoria superiore in modo tale da completare la “filiera giovanile”.
Pertanto, senza avere ora la pretesa di entrare nel merito delle diverse complesse scuole di pensiero che afferiscono alle teorie relative alla “gerarchia del bisogni” di un individuo, e più specificatamente in questa trattazione di un bambino, (ovvero bisogni esistenziali, relazionali e di crescita), vorrei tuttavia esplicitare la mia personale interpretazione al riguardo (consequenziale ad una parte dei miei studi pregressi sull’argomento in ambito formazione manageriale) per condividerla in quanto finalizzata all’approccio metodologico della “A.S.D. Chiarbola Ponziana Calcio” verso i bambini del nostro settore giovanile.
Molto sinteticamente riassumo alcuni brevi passaggi fondamentali che caratterizzano la dinamica dei “bisogni” partendo dalla “motivazione” e dalle consequenziali “spinte motivazionali”.
La “motivazione” che rappresenta l’insieme dei fattori che determinano il comportamento di un bambino, dipende da due elementi:
- La consapevolezza (ciò che il bambino sa fare)
- Le aspettative (ciò che il bambino vuole o vorrebbe fare)
Ne consegue che la “spinta motivazionale” viene attivata ogni volta che il bambino avverte un “bisogno” ovvero quando il bambino percepisce che c’è un disallineamento tra la situazione in essere e quella desiderata.
I fondamentali “bisogni” del bambino sono:
- Sicurezza (protezione, tranquillità)
- Appartenenza (far parte di un gruppo, partecipare)
- Stima (essere rispettato e considerato)
- Autostima o autovalutazione cognitiva (considerare se stesso)
Perché tale premessa ????? Semplicemente per affermare ancora una volta che da parte della nostra “scuola calcio” la modulazione del modus operandi “educativo” è assolutamente subordinata al livello di soddisfacimento dei bisogni del bambino.
Traducendo quanto sopra in azioni concrete e ritenendo che le fin troppo facili e consuete dichiarazioni di intenti, che talvolta caratterizzano gli ambienti del settore giovanile del panorama locale e non solo, debbano essere stigmatizzate, tengo a sottolineare con enfasi che per la “A.S.D. Chiarbola Ponziana Calcio”:
- il rispetto della “carta dei diritti del bambino” rappresenta un “must” e ciò, sintetizzando, vuol dire che ad “ogni” bambino, a prescindere anche da eventuali disabilità e/o disagiate condizioni economiche familiari, viene garantita “nei fatti” la possibilità di giocare e di divertirsi in un ambiente sano e di praticare lo sport circondato ed istruito da persone qualificate ma specialmente evitando di trattarlo come se dovesse essere un campione ed evitando di discriminarlo nel confronto con altri bambini magari più talentuosi.
- il porre sempre e comunque attenzione, attivando semmai mirati interventi correttivi, all’equilibrio tra “consapevolezza e legittime aspettative del bambino” (n.b. soddisfacimento dei bisogni del bambino) e solo nei casi in cui ciò non fosse oggettivamente possibile ricercando, per quanto possibile, la metodologia più adeguata per coinvolgerlo il più possibile sul perché di una sua aspettativa disattesa..
La nostra missione di carattere sociale ci porta pertanto ad essere innanzitutto “educatori” e poi ovviamente “tecnici”: due ruoli che i nostri qualificati Istruttori sanno bene come coniugare.
E ciò, considerando specialmente il contesto sociale di questa epoca attuale in cui il tempo libero dei bambini rischia di essere condizionato sempre più negativamente da attività poco formative se non astraenti, rappresenta per noi una “priorità” il fare in modo che il gioco del calcio sia uno sport polivalente attraverso il quale far crescere i bambini sia a livello fisico-tecnico che a livello mentale ovvero della dimensione psicologica e socio-relazionale.
In altri termini il nostro obiettivo è e sarà quello di contribuire ad invertire quella stigmatizzabile tendenza finalizzata a proporre un’attività calcistica, con riferimento soprattutto alle categorie dei “Primi calci” e dei “Pulcini”, caratterizzata dalla necessità del risultato ad ogni costo e dagli assurdi tatticismi,…. e non solo da parte di certi Istruttori ma anche da certi genitori che talvolta pretendono di sostituirsi agli Istruttori.
La suddetta biasimevole tendenza significa alimentare aspettative eccessive, ambizioni sbagliate, illusioni che non possono poi che rivelarsi da ostacolo e non certo di aiuto minando la gerarchia dei bisogni del bambino e, aspetto ancor più grave e rischioso, l’autostima del bambino che, a seconda delle teorie sull’argomento, può sfociare o in sconforto che non porta necessariamente ad una conoscenza diretta sul da farsi o in una rivalutazione dei bisogni regredendo ad uno inferiore per ridurre lo stato di tensione.

N.B. Salendo poi di categoria (es. parte degli esordienti, giovanissimi, allievi e al limite juniores) e fermo restando che un vivaio ovvero un settore giovanile deve essere propedeutico e funzione della prima squadra, sarà evidente e opportuna una certa selettività; tuttavia l’aspetto agonistico non dovrà mai per la nostra A.S.D. interagire negativamente con il rispetto dei “bisogni” del giovane calciatore, semmai si tratterà di modulare adeguatamente l’approccio comunicativo.

Ringraziando per l’attenzione e per la collaborazione di tutti,

Il Presidente
(Roberto Nordici)